Cristo è veramente risorto
Di Dani Noris
L’icona è uno strumento di evangelizzazione utilizzato da sempre nella Chiesa orientale ed è fonte di insegnamento per la sua precisione teologica e la scrupolosa fedeltà alla Scrittura.
L’icona della Risurrezione (La discesa agli Inferi), raffigurata sulla copertine/copertina di questa rivista è di una ricchezza straordinaria per la comprensione del mistero pasquale.
Ce l’ha descritta, in vista della trasmissione di Caritas Insieme che andrà in onda per Pasqua, Paola Cortesi, maestra della scuola di icone di Russia Cristiana di Seriate.
L’icona della Risurrezione, nella Chiesa d’Oriente, viene posta il giorno di Pasqua sugli altari e offerta alla venerazione dei fedeli. Diversamente dalla concezione iconografica che abbiamo in Occidente, la rappresentazione della Pasqua per gli orientali, è il momento in cui dopo la morte, Gesù scende fra i morti e irrompe potentemente nell’Ade, nella grotta oscura in cui sono racchiusi prigionieri coloro che lo hanno in qualche modo profetizzato e atteso e li strappa dalle tombe.
La vittoria sulla morte coinvolge tutto il genere umano e lo strappa alla morte. Nell’icona il posto centrale è dato alla figura di Gesù, più grande in proporzione di tutte le altre figure e spesso rappresentata in abiti dorati da imperatore, proprio perché è vittorioso. In altre rappresentazioni, Gesù è in abiti candidi come nella Trasfigurazione, ad indicare come questo suo capovolgimento della storia umana e della realtà abbia portato veramente un rinnovamento totale. E’ stata fatta tabula rasa di tutto ciò che precede e comincia un nuovo destino per l’uomo. L’umanità è rappresentata dai due progenitori Adamo ed Eva che Gesù afferra e strappa fuori. Si ha la percezione della forza che toglie dalla tomba Adamo ed Eva, che rappresentano l’intero genere umano.
Se in Occidente siamo abituati a rappresentare Gesù glorioso che esce dal sepolcro e sale verso il Padre, in Oriente Gesù scende. Cristo si china verso gli uomini, si abbassa fino a loro e il drappeggio del mantello che svolazza sottolinea questo moviemento. Lo stesso paesaggio è raffigurato diversamente, le montagne sembrano muoversi, inclinarsi, esprimendo il fremito dell’universo intero. I suoi piedi sono appoggiati su due porte divelte: sono le porte del mondo dei classici, degli antichi, le porte che chiudono gli inferi. Tutti i chiavistelli, le varie serrature si infrangono, appaiono sparpagliati perché ormai inutili, vinti anch’essi dalla potenza del Risorto. Talvolta è raffigurato persino l’Ade, il regno dei morti, in questa oscura caverna.
Ai lati di Gesù sono rappresentati i giusti, cioè quegli uomini che in qualche modo hanno preparato la strada a Gesù: a destra il re Salomone e il re Davide, a sinistra Mosé e il giusto Abele, l’uomo per eccellenza devoto a Dio. In alto un profeta, molto spesso si tratta del primo profeta Elia e l’ultimo dei profeti e il primo dei testimone, San Giovanni Battista.
Gesù è chiuso in una mandorla luminosa ad indicare che è sceso nel mondo dei morti in tutta la sua natura umana e divina. Il fondo è d’oro, ad indicare che la luce di Dio è penetrata nel mondo dei morti. Da questo movimento discendente di Dio fatto uomo e ascendente dell’umanità si ha la percezione della totale salvezza. Dio si è fatto uomo perché l’uomo potesse divenire divino.
Un pellegrinaggio di Russia Cristiana
Per estendere ad altri la ricchezza di rapporti che da anni Russia Cristiana ha creato in Russia, è nata l’idea di proporre dei pellegrinaggi alle radici della santità nella terra russa. Docenti universitari, esperti d’arte, uomini di cultura e di chiesa, comunità cristiane, giovani interessati ad un incontro vivo: tutti questi amici russi faranno da guida nelle località previste dagli itinerari, alla scopertine/coperta della Russia vera, con la sua vita, la sua gente, le sue contraddizioni e i suoi tesori.
Un pellegrinaggio nell’estremo Nord della Russia, al monastero delle Solovki, fondato nel XV secolo e trasformato da Lenin nel primo lager-modello. Luogo di martirio per migliaia di cattolici e ortodossi. (Queste isole sono state anche meta di preghiera e luogo di vita di san Savvtij descritto nella rubrica “Santi da scopertine/coprire” di questa rivista, pag. 44)
ITINERARIO (dal 25.7 al 2.8.01)
1° g.: Milano-San Pietroburgo
2° g.: Visita di San Pietroburgo, Museo Ermitage
3° g.: Petrozavodsk, l’isola Kizhi sul lago Onega
4-6° g.: Arrivo a Kem’ e visita alle isole Solovki (escursioni alla Sekira, agli eremi, navigazione interna)
7° g.: Trasferimento a Kem’ e partenza in treno per San Pietroburgo
8° g.: Visita alla fortezza dei SS. Pietro e Paolo, altre escursioni, tempo libero
9° g.: Rientro in Italia
Russia
Cristiana è un’organizzazione cattolica, fondata nel 1957 da padre Romano
Scalfi. Il suo scopertine/copo è quello di far conoscere in Occidente le ricchezze della
tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire
il dialogo ecumenico sulla base del contatto vivo di esperienze; di contribuire
alla missione cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti
sia durante il regime sovietico, sia durante la perestrojka, persino ora,
in un contesto sociale ed economico dominato dall’insicurezza e da un clima
spirituale dove sono ancora vive le conseguenze dell’ateismo militante e forti
le suggestioni del consumismo nichilista.